Copertura vaccinale antinfluenzale troppo bassa in Svizzera

Ogni anno, l'influenza causa circa 330’000 consulti medici e fino a 5’000 ospedalizzazioni in Svizzera. L'UFSP monitora annualmente le statistiche sull'influenza attraverso due programmi di segnalazione, uno obbligatorio per i laboratori e l'altro facoltativo per i medici di primo ricorso.

Il tasso di vaccinazione è stimato dall'UFSP sulla base di sondaggi effettuati presso la popolazione. Tali sondaggi rivelano che il tasso di vaccinazione è solo del 35% tra la popolazione a rischio. Tuttavia, poiché questa cifra si basa sull'autodichiarazione degli intervistati, potrebbe essere sovrastimata.

Lo studio "Influenza uptake at-risk patients in Switzerland - The potential of national claims data for surveillance" si propone di valutare il tasso della vaccinazione antinfluenzale dei pazienti a rischio, ossia quelli di età pari o superiore a 65 anni o affetti da polimorbidità dall'età di 18 anni, sulla base dei dati anonimizzati forniti dal Groupe Mutuel. Questo studio mostra anche alcuni fattori associati che possono spiegare, o addirittura influenzare, il tasso di vaccinazione.

Lo stato vaccinale di 214’668 persone appartenenti a questa popolazione a rischio è stato esaminato nelle seguenti stagioni influenzali: 2015/2016 - 2016/2017 - 2017/2018.

Lo studio ha dimostrato che il tasso di vaccinazione era solo del 19% per questa popolazione a rischio nel suo complesso, un valore basso rispetto all'obiettivo di vaccinazione raccomandato dall'OMS (75%) per questa popolazione. Il tasso di vaccinazione varia a seconda della categoria di pazienti:

Lo studio mostra che i pazienti che si recano regolarmente dal medico di famiglia (più di 10 volte all'anno) e quelli affetti da malattie polmonari sono associati a tassi di copertura vaccinale più elevati. Allo stesso modo, i pazienti che si trovano nelle case di cura hanno un tasso di copertura più elevato, compreso tra il 38,4% e il 41,1%, a seconda delle stagioni.

Al contrario, i pazienti che hanno un'assicurazione malattia con una franchigia elevata sono associati a tassi di copertura vaccinale più bassi.

II risultati dello studio sono interessanti, non trovate? Ma non sono privi di difetti. Come ogni studio, anche questo ha i suoi limiti. Quali sono? Il database non contiene informazioni sulle vaccinazioni effettuate sul posto di lavoro (e pagate dal datore di lavoro), in farmacia (e pagate direttamente dai pazienti) o dagli assicurati che non hanno inviato alcuna fattura alla compagnia assicurativa (perché non avevano ancora raggiunto la franchigia). Il tasso di vaccinazione rilevato dallo studio potrebbe quindi essere sottostimato.

Questo studio fa due osservazioni:

Tuttavia, la misura più importante per promuovere la vaccinazione tra i pazienti ad alto rischio è ricordare loro i benefici in termini di riduzione del rischio di contagio e di complicazioni.